venerdì 10 dicembre 2010

Il Museo di Mazzini e la Genova Risorgimentale



Giovedì 9 novembre è stata una giornata entusiasmante; invece delle solite frasi chilometriche da analizzare e delle monotone espressioni algebriche siamo andati al museo del Risorgimento, ex casa di Giuseppe Mazzini. Dopo circa un quarto d’ora di “fuggi fuggi” dai fotografi di classe, siamo arrivati alla nostra destinazione. Come sempre non c’è mai un autobus che ti porta proprio dove vuoi così siamo passati per Via Garibaldi su cui si affaccia Palazzo Rosso. Finalmente eravamo davanti a casa Mazzini; alla sua morte quest’ultima è stata donata al comune di Genova da dei collaboratori del defunto. Una volta entrati abbiamo conosciuto la nostra guida. Posati gli zaini ci siamo inoltrati nella casa, subito si notavano i numerosi quadri di Mazzini in cui lui era spesso raffigurato con una espressione seria e compita. In una delle numerose sale era adibito un telo e un proiettore, ci siamo seduti e è cominciata rappresentazione. Erano elencati numerosi argomenti riguardanti la vita di Giuseppe Mazzini ad esempio il ruolo svolto da sua madre o sua cugina nella sua vita. Questa proiezione ci è servita molto poiché ha approfondito molte cose di cui io e penso tutta la classe ignorava l’esistenza . Proseguendo ci siamo imbattuti in un soggiorno della casa dove erano esposti alcuni artefatti del lungo assedio che ha dovuto subire la città di Genova; l’esempio migliore era dato da una pagnotta fatta con colla vegetale trucioli di legno e segatura, pensate che questa “prelibatezza” veniva pagata cara!
Lungo il corridoio adiacente vi era esposto il celebre quadro di Francesco Hayez “Il Bacio”; il dipinto che abbiamo ammirato era tuttavia diverso da quello mostratoci dalla professoressa di storia dell’arte Diana Aronni. Infatti nel primo la donna portava un abito azzurro, poiché essendo stato dipinto prima dell’unione d’Italia, i colori degli abiti ricordavano la bandiera francese. Nel secondo invece i vestiti hanno le stesse tonalità della bandiera italiana. Sempre lungo il corridoio erano esposte le divise e l’equipaggiamento dei garibaldini, dotato anche di enormi fucili le persone addette al loro trasporto avrebbero volentieri rotto in mille pezzi.… Le pareti intorno alle uniformi erano decorate con splendide medaglie d’oro e d’argento, le quali venivano date in premio a chi si distingueva per coraggio e lealtà!
Nell’ultima sala abbiamo visto alcune biografie degli uomini più illustri di quel secolo come ad esempio Cavour e Garibaldi.
Dopo esserci rifocillati presso un panificio, abbiamo visto due importanti statue, la prima dedicata a Vittorio Emanuele II, situata al centro di Piazza Corvetto, la seconda, rappresentante Giuseppe Mazzini, con ai piedi i simboli del pensiero mazziniano “pensiero” e “azione”.I due rivali del Risorgimento, per uno scherzo del destino sono ora uno di fronte all’altro. Infine lungo la via del ritorno siamo passati per Galleria Mazzini, eccellente struttura in stile liberty, realizzata grazie ad un sistema di travi di ferro e vetri, pavimentata con mosaici colorati.
La gita complessivamente è stata molto coinvolgente e varia, ma dobbiamo ammettere che la parte migliore è stata la sosta dal panificio!

di Alessandra Jori, Matteo Piombo e Massimo Pitto